P.S.P.

Piccolo Spazio Prevenzione
a cura del dott. Carlo Guidarelli, dermatologo a Milano




NEVI E MELANOMA

I nei o nevi che dir si voglia sono i tumori benigni del melanocita, la cellula che produce il pigmento della pelle.
Il melanoma è invece il tumore maligno del melanocita; l’incremento di questo tumore nel mondo è costante: ormai si parla di circa 13 casi ogni 100.000 persone in Italia.
L’ innesco alla degenerazione tumorale è determinato dalla mutazione del DNA di alcuni geni che sono deputati alla soppressione di oncogeni o che regolano la moltiplicazione cellulare: di solito sono necessarie mutazioni in più tipi di geni perché una cellula possa diventare cancro e proliferare anarchicamente e indiscriminatamente.
I geni modificati nelle cellule del melanoma non sono poi ereditati dai discendenti a meno che non ci si trovi di fronte a familiarita’ per il melanoma dove molti consanguinei sono coinvolti per genetica di base difettosa e trasmessa quindi di generazione in generazione.
Il melanoma infatti insorge spesso improvvisamente,spontaneamente, come nuovo neo già degenerato e solo un 20-30 % dei casi di melanoma derivano invece da nevi preesistenti.
Evidentemente vi sono fenomeni di inquinamento e tossicita’ ambientale che innescano questo processo.
I raggi ultravioletti ( UV ) del sole e dei lettini abbronzanti sono chiaramente una delle maggiori cause del melanoma. I raggi UV possono danneggiare il DNA delle cellule e se colpiscono geni deputati al controllo della proliferazione cellulare possono scatenare il cancro.
Alcuni melanomi però compaiono in zone non esposte alla luce del sole ma questi melanomi presentano modificazioni geniche diverse rispetto ai precedenti.
Prevedere comunque il vero rischio di avere un melanoma non è facile in quanto bisogna considerare diversi parametri e farne una attenta analisi ponderata che solo il medico può effettuare;
a grandi linee  si ritiene che il soggetto sia più a rischio di melanoma se ha almeno 5 dei caratteri sottoelencati:
1)  La congiunzione di pelle chiara, capelli chiari e soprattutto occhi blu
2)  Uso ed abuso maniacale di lettini abbronzanti: si pensa che il loro utilizzo in giovane eta’ possa aumentare del 75% il rischio di melanoma.
3)  Scottature gravi al sole che possono raddoppiare la possibilità di melanoma.
4)  Storia familiare di melanoma ove più membri della famiglia a discendenza diretta sono coinvolti.
5)  Elevato numero di nei: avere più di 50 “veri” nei ( non angiomi, fibromi, cheratosi ) aumenta il rischio.
6)  Pregresso melanoma.
7)  Abbassamento delle difese immunitarie.
8)  Precedenti di altri cancri cutanei-non melanoma
9)  Eta’ : il melanoma è più frequente nei maschi sopra i 50 anni, anche se nei giovani risulta essere il più comune tipo di tumore maligno.

E’ di capitale importanza dunque che la popolazione controlli la propria pelle sia sottoponendosi a screening periodici ma anche con un autoesame casalingo alla ricerca di nuovi nei o di nei che si modificano.



Per aiutarci nella valutazione di un neo sospetto possiamo seguire la regola dell’ A B C D E :
A)  Asimmetria della forma del neo
B)  Bordi non regolari, frastagliati, con propaggini
C)  Colore scuro, nero piceo o diversita’ di colori, sia in una   zona di un neo che nella totalita’ del neo.
D)  Dimensione del neo eccedente i 6 millimetri.
E)  Evoluzione nel senso che un melanoma “cresce“.

Al minimo sospetto bisogna consultare il dermatologo o  medici cultori della materia per una conferma clinica.
I medici preposti oggi utilizzano particolari strumentazioni ottiche anche digitali assistite dal computer per una corretta valutazione del neo: si tratta del dermoscopio, uno speciale apparecchio microscopico ad epiluminescenza  che effettua una specie di ecografia della lesione in causa per un più sicuro orientamento diagnostico. Le lesioni verranno anche fotografate per una “mappatura” della pelle nella sua interezza e memorizzate nel computer per una loro valutazione e confronto a distanza di tempo.
Il nevo sospetto verrà quindi asportato chirurgicamente e sottoposto ad un esame istologico che chiarira’ in modo certo e definitivo la vera natura della lesione.



RICORDATE, L’ ASPORTAZIONE PRECOCE E’ LA TERAPIA ELETTIVA DEL MELANOMA ED E’ SPESSO RISOLUTIVA come avra’ modo di ribadire nel seguito il collega chirurgo del melanoma.

( testo e foto del Dott. Carlo Guidarelli, Milano)





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