Durer e il Rinascimento tra Germania e Italia


Il ritratto di un'elegante nobildonna veneziana del 500 accoglie i visitatori venuti a vedere l'importante selezione di opere del più grande artista del Rinascimento tedesco, Albrecht Durer.
Lo affiancano altri grandi artisti tedeschi e italiani suoi contemporanei come Lucas Cranach, artisti della scuola Danubiana, Giorgione, Mantegna, Lorenzo Lotto, Leonardo, Tiziano e tanti altri. Il tema della mostra, oltre ai dipinti sacri, riguarda la grafica, l'incisione e la ritrattistica.
Durer nacque a Norimberga nel 1471 e vi morì nel 1528. Viaggiò molto e in Italia fece almeno due viaggi visitando città come Venezia, Padova, Vicenza, Trento, Milano, Pavia e Mantova. Il padre, artista orafo, gli trasmise la passione dell'intaglio e dell'incisione.
Aprono la mostra opere colossali di vari artisti tra cui Anton Kolb, Tiziano e Mantegna dedicate alla xilografia, tecnica di incisione a rilievo le cui matrici vengono inchiostrate e utilizzate come timbro per stampe su diversi materiali. Le xilografie sono numerate perciò la numero uno assume un valore economico, oltre che artistico, diverso dalle copie successive. La sezione dedicata a Durer e alle sue 15 incisioni di fine 400 che hanno come tema l'Apocalisse secondo S. Giovanni ci rivela un artista visionario e innovativo, in quanto egli stesso progettò e stampò in un primo libro del genere le illustrazioni incise, libro che oggi si potrebbe definire di genere fantasy. Il libro riscosse enorme successo ma il trittico di incisioni più famoso è dedicato alla rappresentazione di tre esempi di vita legati alle virtù morali, teologiche e intellettive dell'uomo e sono veri capolavori a bulino, uno scalpello dalla punta di acciaio per incidere su metallo. Ne Il Cavaliere, la morte e il diavolo la virtù morale è simboleggiata dal cavaliere, uomo integerrimo che tiene testa al diavolo e alla morte. Nel San Gerolamo nello studio numerosi riferimenti simbolici legati alla virtù teologica come il teschio, sono rappresentati nella cella in cui il santo è intento a studiare in compagnia del fedele leone. Nella Melencolia si ritrovano elementi massonici e alchemici di cui Durer era studioso come il compasso, il prisma, la sfera sulla quale la ragazza si sorregge la testa riflettendo malinconicamente sul destino mortale dell'animo umano, il quadrato magico, inserito anche in un libro di Dan Brown, denso di allegorie e simbolismi, la cui somma dei numeri orizzontali, verticali, diagonali e per settori è sempre 34.
Durer fu un artista rinascimentale a 360 gradi. Affrontò diversi studi di anatomia del corpo umano, dei cavalli, studi sulle proporzioni e di architettura seguendo i dettami di Leon Battista Alberti e di Leonardo. Per celebrare l'Imperatore Massimiliano I d'Asburgo Durer compose una gigantesca scenografia di un arco di trionfo, straordinaria xilografia in cui sono illustrate scene di vita dell'Imperatore.
Nella sala della ritrattistica, Giovane Donna Veneziana dopo essere stata l'effige della banconota da cinque marchi tedeschi prima dell'avvento dell'euro, sembra oltrepassare il tempo e lo spazio emergendo dallo sfondo scuro nella sua monumentalità, ornata da una ricca veste e da un'acconciatura impreziosita da una retina dorata che raccoglie i capelli alla moda italiana di quel tempo. Sempre di Durer molto bello anche il Ritratto di Dama del 1497 tempera su tela che ricorda la dama nordica dai capelli ricci e biondi con la veste tipica della castellana dei paesi del Nord. Un'altra dama bellissima è quella di Andrea Solario del 1505/07, giovane donna dai capelli scuri e lisci,con sede alla Pinacoteca del Castello Sforzesco, delle cui sale sicuramente sentirà nostalgia. E a conclusione del percorso il Ritratto di vecchia di Giorgione del 1508 è una delle prime rappresentazioni della storia dell'arte che ritrae la saggezza della vecchiaia oltre alla sua devastazione fisica.
Nella parte dedicata ala Natura oltre ai numerosi acquarelli sullo studio del paesaggio, importanti opere sacre catturano lo sguardo sia per la maestria della foggia a bulino, come nella Madonna della scimmia, sia per i colori molto luminosi e i dettagli nelle vesti, nelle forme dei doni recati al Bambino, negli edifici caduti in rovina come nell'Adorazione dei Magi. Il Cristo dodicenne tra i dottori invece ci invita a puntare l'attenzione sui volti e sulle mani dei personaggi di cui Durer, influenzato da Leonardo, fece un attento studio. Infine mi piace ricordare la Pala d'altare della Madonna del Rosario  in cui la Madonna è ingentilita e resa graziosissima nell'abito blu mentre distribuisce rose rosse e bianche al popolo raccolto intorno a lei, mentre l'autoritratto di Durer emerge dalla nebbiolina del paesaggio circostante, un altro studio che Durer riprese dai quadri di Leonardo, la prospettiva aerea.
Un paio d'ore spese bene dunque tra il costume e la società del Rinascimento e tra i grandi della Storia dell'Arte.

Palazzo Reale, Milano fino al 24 giugno 2018
S.C.  

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