Il più grande museo italiano di scultura

Il Monumentale, un museo a cielo aperto

"Il luogo dove si sente l'estate dei ricchi più che in qualsiasi altra parte di Milano" D. Buzzati 



Il Cimitero Monumentale non nacque per i ricchi ma per i poveri, in risposta alle condizioni pessime in cui si trovavano i cinque Fopponini di Milano divenuti ormai insufficienti in termini di spazio. 
Nel 1863 fu' approvato, dopo numerosi rinvii, il progetto di un nuovo unico cimitero. L'architetto Carlo Maciachini, formatosi a Brera, a fine di quell'anno avviò i lavori e tre anni dopo, mentre erano ancora in pieno corso, ci fu' l'inaugurazione.
I vecchi campisanti furono smantellati e sostituiti dal grande Cimitero Maggiore. Tonnellate di ossa umane fecero cosi la spola dai Fopponini al Cimitero Maggiore e dal vecchio al nuovo cimitero, che più elegante e prossimo alla città ebbe così l'onore delle sepolture perpetue e di classe.  
Il Monumentale è una combinazione di diversi stili ed è il più sontuoso d'Italia. Maciachini ebbe l'idea di assemblare elementi di stili precedenti per dare un gusto nuovo al suo lavoro, originariamente criticato ma senza dubbio originale. 
Questo stile è definito eclettico : un misto di colonne e di rosoni di arte bizantina, di elementi veneti e toscani dal Romanico al Rinascimento, di strisce orizzontali in marmo di botticino e pietra simona della Valcamonica che riprendono la bicromia dello stile gotico toscano. 


Il Famedio, dal latino casa della fama, è il mausoleo nel mezzo della facciata principale e fu' progettato prima per essere una chiesa poi destinato alle persone celebri o almeno ai milanesi illustri.
Sopra l'entrata del Famedio vi è una statua in bronzo di Ludovico Pogliaghi, a cui si devono anche le porte del Duomo, che rappresenta la Gloria che incorona gli illustri che vi entrano.




Nel salone interno si trova il sarcofago di Alessandro Manzoni, il cui piedistallo reca un prezioso bassorilievo in bronzo, il busto anch'esso bronzeo di Carlo Cattaneo, e la tomba di Luca Beltrami architetto ottocentesco noto per il restauro del Castello Sforzesco. Un altro busto ritrae Giuseppe Verdi la cui tomba però risiede alla Casa Verdi, casa di riposo per musicisti. Lungo i muri le segnalazioni di numerosi altri personaggi illustri. 





Al di la' del Famedio si apre un parco immenso.



Superato il monumento ai quasi 900 milanesi caduti nei campi di concentramento, sono visibili templi romani e greci, bunker, obelischi, piramidi, cattedrali, edicole dove vizi, virtù, aspirazioni e sofferenze degli uomini sono concretizzate nella pietra ed esaltate dal silenzio. Ci sono poi i campi degli acattolici e degli israeliti, esclusi dalla cinta muraria. 
In mezzo l'ossario centrale, in fondo i templi cinerari, in cui risiede
il primo crematorio d'Italia. 




E le tantissime ed imponenti sculture tombali da visitare dei tanti personaggi celebri, per cui è bene dotarsi di scarpe comode, una piantina del parco, una macchina fotografica, ed un buon orecchio che presti attenzione al suono della sirena che mezz'ora prima della chiusura invita a tornare verso l'uscita....perchè una notte a un tale museo è sconsigliabile anche ai più temerari!





  S.C.





  

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